La pianura che si estende alle spalle di Albenga, la più grande della Liguria, è famosa per la produzione di fiori, erbe aromatiche e verdure.
Il carciofo spinoso, il pomodoro cuore di bue, l’asparago violetto (presidio Slow Food) e la zucca trombetta sono i prodotti tipici coltivati nella piana che attendono il marchio IGP.
Ai “quattro d’Albenga” è dedicata la rassegna C.i.p.&V.i.p. (cuochi e verdure in piazza) che ogni primavera si tiene nel centro storico della città.
Altra manifestazione primaverile è “Fior d’Albenga”, durante la quale le vie del centro storico vengono abbellite con scenografiche aiuole con il meglio delle coltivazioni ingaune.
Nel mese di luglio si svolge il tradizionale “Palio storico dei Rioni di Albenga”, manifestazione che riporta l’atmosfera medievale all’interno elle mura cittadine.
Di grande rilevanza è la produzione vitivinicola, da cui si ottengono i vini doc Pigato e Vermentino; il paesaggio verso le colline è caratterizzato da terrazzamenti chiamati “fasce”, realizzate tramite muretti a secco sulle quali si coltivano soprattutto ulivi. Proprio per valorizzare due dei prodotti principali della Liguria nasce la “Strada del vino e dell’olio dalle Alpi al mare”, un percorso gastronomico e culturale di 120 km che tocca ben quarantotto comuni, dall’Altopiano delle Manie fino al Colle di Nava.
Alle spalle della Piana d’Albenga iniziano le valli da cui scorrono gli affluenti del fiume Centa, il Neva e l’Arroscia.
In Val Neva si trova il borgo medievale di Zuccarello, fondato nel 1248 dai marchesi di Clavesana, famoso per il ponte a schiena d’asino; proseguendo si incontra l’affascinante borgo di Castelvecchio di Rocca Barbena antica fortezza dei Clavesana. Da qui è possibile raggiungere la Val Varatella e visitare le celebri grotte di Toirano.
Se al bivio per la Val Neva si gira a sinistra si arriva in Val Pennavaire, dove sono stati rinvenuti importanti testimonianze preistoriche; inoltre è possibile visitare Colletta di Castelbianco, primo borgo telematico d’Italia.
In Valle Arroscia, zona ricca di uliveti e vitigni, si trova un’altro presidio di Slow Food: l’aglio bianco di Vessalico. Procedendo lungo la strada si arriva a Pornassio, zona di produzione del vino Ormeasco doc; in tutta la zona di Nava è possibile gustare la “Cucina Bianca”, singolare esempio di gastronomia nata dall’incontro di tradizioni liguri, cuneesi ed occitane. Il suo nome deriva dall’utilizzo di ingredienti quali farinacei, latticini, patate, aglio, porri e rape.
La “Strada della Cucina Bianca Civiltà delle malghe” collega i comuni liguri con le valli cuneesi e con il dipartimento francese di La Brigue.